Legge sul Sovraindebitamento, In anni in cui la forte crisi economica ha portato un numero crescente di soggetti indebitati a stipulare nuovi prestiti per far fronte al pagamento dei debiti contratti in precedenza lo Stato è intervenuto con la Legge sul Sovraindebitamento per porre un freno a tanti episodi di suicidi ed atti estremi causati proprio dalle sopraggiunte difficoltà economiche. Con la Legge sul Sovraindebitamento è possibile risanare il proprio stato debitorio a patto che non siano in atto procedure di tipo fallimentare. Il sovraindebitamento è una condizione in cui si trovano i soggetti che nel corso degli anni hanno stipulato più di un debito con banche e finanziarie e che attualmente presentano una situazione economica in cui la somma dei debiti contratti è maggiore della propria capacità reddituale, con conseguente incapacità di far fronte agli impegni presi.
Professionisti abilitati sono a completa disposizione dei cittadini con problemi di sovraindebitamento per studiare un piano di rientro su misura da proporre al tribunale che, se accettato dal giudice, dà la possibilità ai consumatori di far fronte al pagamento delle rate per saldare i debiti contratti. Durante tutto il procedimento giudiziario vengono sospesi tutti i procedimenti esecutivi per il recupero del credito tra cui il pignoramento dei beni e mandati ad aziende specializzate nel recupero crediti.
Per usufruire dei benefici della legge sul sovraindebitamento i debitori hanno a disposizione tre diversi metodi:
-l’accordo con gli istituti di credito con cui sono in corso i rapporti debitori,
-la presentazione del piano del consumatore,
-la liquidazione del patrimonio.
Il piano del consumatore è il procedimento consigliato per tutti i cittadini che si trovano in una situazione di sovraindebitamento a causa di debiti prettamente personali, non collegati a finanziamenti richiesti a scopo imprenditoriale. Per accedere a questa procedura il soggetto con problemi di sovraindebitamento non deve avere in corso procedimenti fallimentari attivi, deve trovarsi in una condizione effettiva e dimostrabile di sovraindebitamento, non deve aver richiesto lo stesso aiuto nei sessanta mesi precedenti alla richiesta e non deve mai aver ricevuto una revoca del piano del consumatore.
In alternativa il debitore può fare ricorso all’accordo con i creditori, un procedimento in cui la nuova proposta viene formulata direttamente dagli istituti di credito con cui sono in corso i rapporti debitori a patto che questi abbiano crediti nei confronti dei consumatori per una somma pari o uguale al 60% del totale dei debiti. Infine
è possibile azzerare i propri debiti richiedendo un procedimento di liquidazione del patrimonio che prevede la liquidazione di tutti i beni pignorabili. A differenza delle procedure precedenti la liquidazione del patrimonio può essere richiesta anche nel caso in cui siano in corso procedure concorsuali diverse o quando si è già beneficiato del piano del consumatore o l’accordo con i creditori nei sessanta mesi antecedenti.
Il piano del consumatore si rivela la soluzione migliore per il debitore. Questo viene attentamente formulato da un professionista sulla base della disponibilità economica del cittadino indebitato e viene depositato presso il tribunale di appartenenza. Non appena viene ufficialmente depositato il piano del consumatore tutti gli interessi vengono sospesi tranne i crediti oggetto di ipoteche o pegni. In tutti i casi in cui tra i creditori sono presenti anche enti pubblici come pubbliche amministrazioni o agenti per la riscossione è indispensabile allegare anche il quadro fiscale dell’indebitato con un’indicazione precisa dei carichi pendenti in corso. In questo caso il piano non deve essere presentato solo in tribunale, ma deve essere recapitato anche all’ente pubblico interessato entro settantadue ore dal deposito in tribunale. Il piano del consumatore deve essere corredato da un elenco dettagliato dei creditori con specifiche sulla somma residua del debito da restituire, un elenco di eventuali atti già notificati per il recupero dei crediti, le ultime tre dichiarazioni dei redditi presentate, un certificato di stato di famiglia e un elenco delle spese mensili minime indispensabili a garantire l’acquisto di beni di prima necessità. Sarà cura del professionista stilare ed allegare anche una relazione tecnica specifica in cui siano indicate le cause che hanno portato alla condizione di sovraindebitamento, le motivazioni che mettono il debitore nell’impossibilità di adempiere agli impegni assunti e una spiegazione pratica sulla convenienza dell’accettazione del piano del consumatore. Dalla data di presentazione del piano del consumatore il professionista ha a disposizione due settimane per integrare la documentazione con nuovi documenti che possono essere utili ai fini della valutazione della pratica. Il giudice incaricato ha a disposizione due mesi per studiare tutta la documentazione e il piano proposto per esprimere il suo giudizio ed accogliere o rifiutare la richiesta. Nel decreto d’urgenza il giudice ha la facoltà di sospendere tutti i procedimenti di esecuzione forzata fino all’omologazione del piano del consumatore.
Nel caso in cui il giudice esprime un suo parere contrario al piano del consumatore presentato il debitore può richiedere di accedere al procedimento di liquidazione del patrimonio per sdebitarsi di tutti i debiti contratti con i propri beni pignorabili. Uno dei principali vantaggi del piano del consumatore è collegato alla presentazione del piano direttamente al giudice che prende una decisione esclusivamente sulla base della documentazione presentata, indipendentemente dal consenso o meno degli istituti di credito interessati.
La Legge sul Sovraindebitamento è un’ottima soluzione per liberare tutti i consumatori da un eccesso di debiti e rientrare in una capacità di restituzione del debito per far fronte alla restituzione degli impegni presi in passato con gli istituti di credito per somme ricevute e non ancora restituite.