Segnalazione cattivo pagatore: motivi della segnalazione
La segnalazione di cattivo pagatore presso la Centrale Rischi Finanziari avviene nei casi di restituzione in ritardo di una o più rate di prestito. Non importa la natura del ritardo: ragioni pratiche, motivi dettati dalla perdita del lavoro oppure semplicemente da un bollettino perso, la segnalazione parte in ogni caso. Si tratta di una segnalazione negativa presso i sistemi di informazioni creditizie, banche dati gestiti dalla CRIF contenenti le informazioni legate ai rapporti finanziari tra istituti di credito e privati. Banche e finanziarie consultano queste informazioni per accertare l’affidabilità dei clienti prima di concedere il prestito. In parole semplici, dagli istituti di credito vengono fatte vere e proprie indagini informative per verificare se il richiedente di turno in passato ha fatto registrare episodi di insolvenza. Naturalmente in una situazione del genere le cose si complicano molto, al di là delle ragioni che hanno spinto l’interessato a restituire in ritardo le rate del prestito.
Segnalazione cattivo pagatore: durata
Le informazioni legate ai ritardi nella restituzione delle rate resteranno visibili nei sistemi di informazioni creditizie per un lasso di tempo ben definito. Tempi non uguali per ogni circostanza, ma variabili in base alla gravità dei ritardi. Ecco qui di seguito elencate alcune durate della segnalazione CRIF:
– un anno (12 mesi) per ritardi di 1 o 2 rate;
– due anni (24 mesi) per ritardi di 3 o più rate;
– tre anni (36 mesi) per gravi inadempienze.
Il conteggio dei mesi ha inizio dalla notifica di regolarizzazione da parte degli istituti finanziari e si azzera nei casi di altri ritardi.
Segnalazione cattivo pagatore: cancellazione
La segnalazione di cattivo pagatore non può essere cancellata a domanda né dietro pagamento. Le informazioni negative legate ai ritardi nei pagamenti vengono automaticamente e gratuitamente cancellate trascorsi i termini previsti. Come stabilito dal Codice deontologico e di buona condotta per i sistemi informativi (Provvedimento del Garante della privacy n. 8 del 16/11/2004), senza alcuna necessità di richiesta, la Centrale Rischi cancellerà i dati in base alle tempistiche richiamate dalla normativa vigente.
Altra cosa è invece la richiesta di cancellazione o correzione di dati inesatti, una lecita possibilità quando si ritiene che le informazioni inserite nella banca dati non siano corrette. Per farlo è necessario rivolgersi all’istituto bancario o alla società finanziaria che ha erogato il prestito e segnalato i dati alla Centrale Rischi. In alternativa, è possibile avanzare richiesta di visura in relazione ai propri dati direttamente alla CRIF per farne controllare l’esattezza. Effettuato il controllo la Centrale Rischi, in caso di errore o imprecisione, provvederà alla cancellazione oppure alla correzione dei dati.
Anche in caso di truffa si può ottenere la cancellazione dei dati dalla Centrale Rischi: sostanzialmente quando qualcuno ha “rubato” la nostra identità ottenendo un prestito a nostro nome. La cosa va subito segnalata all’istituto di credito e alle autorità competenti attraverso un’apposita denuncia, da allegare al modulo di richiesta di cancellazione.
Viceversa in qualunque momento è possibile chiedere la cancellazione delle informazioni positive dalla Centrale Rischi Finanziari, un’istanza comunque da evitare perché per gli istituti di credito trovare favorevoli informazioni rappresenta un incentivo per erogare altri finanziamenti. Dunque una pratica del tutto sconsigliabile, in quanto le informazioni positive attestano lo stato di pagatore puntuale, senza cioè alcun ritardo nei pagamenti.
Segnalazione cattivo pagatore: quali sono le informazioni presenti nella CRIF
All’interno della CRIF sono conservate tutte le informazioni necessarie a ricostruire correttamente una relazione finanziaria. Questo significa la schedatura di ogni rapporto finanziario attraverso la memorizzazione dei seguenti dati:
– dati anagrafici: cognome, nome, luogo e data di nascita, codice fiscale, recapiti;
– tipo di finanziamento: prestito, mutuo;
– stato del finanziamento: richiesto, accordato;
– piano di rimborso: numero di rate, importo, data inizio piano di ammortamento;
– istituto di credito che ha trasmesso le informazioni.
Segnalazione cattivo pagatore: è possibile chiedere un prestito?
La segnalazione di cattivo pagatore è particolarmente limitante al momento di chiedere un prestito, in quanto generalmente gli istituti di credito sono abbastanza restii a concedere finanziamenti a soggetti in situazioni complesse. Banche e finanziarie quindi non concedono molto volentieri finanziamenti ai cattivi pagatori, a causa della loro scarsa affidabilità creditizia. La morale è semplice: chi in passato ha restituito in ritardo rate di un precedente prestito potrebbe farlo nuovamente, esponendo così la banca o la finanziaria a un’operazione piuttosto rischiosa. Quest’ultima è la ragione per cui la segnalazione di cattivo pagatore compromette realisticamente la possibilità di ottenere una nuova liquidità, prima della cancellazione definitiva e automatica dello stato negativo presso la Crif (Centrale Rischi Finanziari S.P.A.).
In linea di massima va così, tuttavia la segnalazione di cattivo pagatore non preclude totalmente la possibilità di accedere a un finanziamento. Esistono forme di prestito che prevedono modalità di restituzione che riducono di parecchio i rischi di insolvenza da parte dei richiedenti: stiamo parlando della cessione del quinto dello stipendio. Per la sua natura, una formula creditizia che mette l’istituto di credito al riparo da ogni possibile rischio.