Soluzione al pignoramento: quand’è necessaria?
La soluzione al pignoramento rappresenta spesso il rimedio estremo a cui ricorrono numerosi italiani, tartassati da debiti e spese a cui sembra difficile trovare un antidoto. La mancanza di garanzie come il lavoro o una rendita, in unione ad una crisi economica che colpisce i più deboli, condanna sempre quelle persone che vorrebbero pagare ma si trovano nell’impossibilità materiale di assolvere ai loro debiti. Rate del mutuo, a cui si aggiungono quelle della finanziaria aperta per sopperire alle spese mediche, creano un quadro destabilizzante che spesso induce i soggetti ad arrendersi fin dal principio, ossia nel momento in cui si avvia un processo di esecuzione. Le conseguenze sono drammatiche perché nella maggioranza dei casi colpisce uno dei beni essenziali su cui poggia una famiglia, una coppia di conviventi, una singola persona che fa della prima casa il proprio punto di riferimento.
Ed allora, quando è necessario individuare una soluzione al pignoramento? La risposta è semplice: nel momento in cui si ha la certezza di non essere in grado di assolvere un debito. I creditori hanno tutto il diritto di avviare un’esecuzione forzata per soddisfare le loro pretese perché è normale che se un soggetto presta dei soldi questi si aspetta di essere rimborsato nei tempi individuati all’interno del contratto.
Generalmente chi sceglie di adottare una soluzione al pignoramento si trova nella situazione in cui, ricevuto l’atto di precetto, non ha abbastanza tempo a disposizione per individuare da solo un rimedio utile a scongiurare la perdita dei propri beni. Agire da soli seguendo i consigli dei blog significa perdere fin dall’inizio l’opportunità di lasciarsi alle spalle ogni tipo di debito, soddisfacendo solo una minima parte delle pretese sollevate dai creditori. E’ necessario quindi affidarsi a quelle figure professionali capaci di offrire consulenza diretta ad ogni tipo di caso, individuando la soluzione migliore al pignoramento per ovviare all’esecuzione forzata.
Tipologie di soluzioni al pignoramento
Il pignoramento è una procedura esecutiva volta a soddisfare le pretese dei creditori e ad estinguere, in maniera coatta, il debito contratto da parte di una persona. Premesso che la legge consente, ai sensi dell’art. 517 c.p.c., di preferire il denaro contante, gli oggetti preziosi e i titoli di credito e ogni altro bene che appaia di sicura realizzazione, il pignoramento può avvenire su oggetti e su beni immobili, questi ultimi facilmente aggredibili da parte dei creditori. Molto spesso, all’accensione di un mutuo o di un finanziamento si offre come garanzia la proprietà di una casa, indice di maggior sicurezza qualora il debitore risultasse inadempiente. Un immobile può essere venduto all’asta per un valore che supera i quattro zeri consentendo di recuperare almeno una parte del debito non riscosso. In tal modo sia le banche che gli istituti di credito quasi sempre chiedono l’iscrizione di un’ipoteca sull’immobile prima di erogare un prestito consistente, essendo che tale condizione attribuisce al creditore il diritto di espropriare anche in confronto del terzo acquirente, i beni vincolati a garanzia del suo credito (art. 2808 c.c.).
La cifra recuperata con la vendita all’asta del bene non sempre riesce a coprire l’intero debito: può capitare che i creditori siano molteplici e che alcuni di essi vantino dei privilegi rispetto ai chirografari. Questi ultimi, non essendo assistiti da alcuna garanzia, necessitano comunque di essere soddisfatti, a maggior ragione se non trovano ristoro a seguito del pignoramento. A perderci sarà il debitore che, oltre alla casa, potrebbe compromettere la sua posizione nel futuro. Recita infatti l’art. 2740 c.c.: Il debitore risponde dell’ adempimento delle obbligazioni con tutti i suoi beni presenti e futuri, il che sottolinea l’impossibilità dello stesso di poter contrarre rapporti obbligatori in un prossimo avvenire.
Per rimediare all’incresciosa situazione esistono alcune alternative, studiate dai migliori professionisti che sfruttano i cavilli legislativi per offrire una soluzione adeguata contro il pignoramento. Fra le alternative è possibile:
– chiudere la situazione debitoria con un accordo transattivo a saldo e straccio,
– rinegoziare il mutuo.
Rinegoziazione e surroga del mutuo come soluzione al pignoramento
Una prima strada da seguire potrebbe essere quella di rinegoziare il mutuo per ottenere condizioni favorevoli nell’adempimento delle singole rate. L’istituto di credito potrebbe prolungare i tempi di ammortamento del prestito abbassando il canone mensile e consentendo al cliente di porzionare al meglio il piano di rientro. Una seconda alternativa come soluzione al pignoramento potrebbe essere la surroga del prestito, trasferendo il rapporto debitorio da una banca ad un nuovo soggetto finanziario. Il perché è subito detto, poiché alcuni istituti potrebbero proporre condizioni maggiormente favorevoli, tassi di interesse minori e l’opportunità di evitare le procedure esecutive.
L’alternativa potrebbe essere allettante, soprattutto se il debitore riesce ad ottenere una proroga tale da consentire di migliorare la posizione economica attuale. Avere tempo significa tentare nuove opportunità di lavoro, risollevarsi appoggiandosi ai familiari, riuscire a trovare il capitale necessario per ripagare tutti i debiti. La rinegoziazione evita l’incresciosa situazione di trovarsi senza casa e con un mutuo ancora da pagare, consentendo alla persona di organizzarsi adeguatamente per gli anni a venire.
Soluzione al pignoramento con accordo transattivo a saldo e straccio
Esigenza principale di ciascun creditore è monetizzare il credito, ottenendo nell’immediato una somma liquida corrispondente all’ammontare della cifra oggetto del prestito. L’adagio ”pochi, benedetti e subito” trova terreno fertile in una soluzione contro il pignoramento tanto efficace quanto poco conosciuta: l’accordo transattivo a saldo e straccio. Si tratta proprio di una negoziazione dove il debitore ottiene una riduzione del debito a fronte del pagamento immediato di una somma, mentre il creditore rinuncia alle procedure di esecuzione forzata (spesso dispendiose) liquidando subito le sue pretese. In un clima dove il pignoramento incide, ad esempio, su una casa è possibile procedere vendendo quest’ultima ad una somma maggiore rispetto a quella definita in sede d’asta, riuscendo a chiudere definitivamente la propria posizione debitoria con il capitale ottenuto dalla vendita privata dell’immobile.
Per seguire tale iter è necessaria l’assistenza di un professionista, specializzato in consulenza dei debiti: l’esperto analizzerà il caso e fornirà tutte le informazioni necessarie per trovare la migliore soluzione contro ogni possibile pignoramento.